Continuiamo il commentario al Bodhisattvacharyavatara.H.E. Tsenshap Serkong Rinpoche II ha letto sia la strofa 42, che la numero 43.
…Questo è proprio solo un esempio, ma è abbastanza vero, no? Quando vediamo per esempio le ossa, il sangue, la carne, non pensiamo che siano qualcosa di bello, ma poi quando proviamo un forte attaccamento per qualcuno, qualcuno potrebbe chiederci: “A che cosa sei davvero attaccato? Per cosa provi davvero attaccamento?”. Quando c’è l’attaccamento non sentiamo il bisogno di investigare la vacuità, ma automaticamente l’oggetto di attaccamento ci appare così bello, così bello dalla sua parte, non c’è una singola cosa di sbagliato, di brutto in lei/lui, e ciò appare dalla sua parte ( cioè, in modo oggettivo ndr). Sentiamo così, no? L’oggetto di attaccamento appare così dalla sua parte( cioè in modo oggettivo ndr).
Qui, il grande Maestro, quando ci dice queste cose, pensa come un monaco, perché sostiene che il problema più forte che crea l’attaccamento per il monaco, in quanto ragazzo, uomo, è l’attaccamento verso una donna. Se davvero, davvero, davvero scaviamo per capire dove sia questo forte attaccamento verso quella persona, in realtà possiamo vedere che è il piacere che deriva dall’osservare la persona. Dovremmo, perciò, osservare come quel piacere ci dà felicità. Poi, più ci avviciniamo verso quell’oggetto, più sorge il desiderio sessuale sempre più forte, ma si tratta dell’attaccamento verso il piacere, non tanto verso l’oggetto.
Quindi, nel percorso della meditazione, abbiamo bisogno di darci un tempo qualitativamente proficuo, chiedendoci che cos’è davvero
che ci distrae di più e verso cui, quindi, dovremmo porre maggior sforzo. Non sono tanto i soldi, le altre cose, ma questo desiderio. Quindi, bisogna essere molto coraggiosi nell’indagare su questo aspetto…
…Nel commentario Thubten Chökyi Drakpa( alla strofa numero 43) dice chiaramente: “Non puoi afferrarti ad una donna…
Questo afferrarsi che noi chiamiamo attaccamento è il problema, quando ci si afferra, quello è il problema.
Per questa ragione si dice che se sei attaccato al corpo, allora si deve vedere il corpo come non pulito: “questo non è pulito, questo non è pulito”. Perciò, a cosa sei veramente attaccato? Questo è il modo in cui si procede. Ma non è per dimostrare che le donne sono brutte, gli uomini sono brutti.
Il problema è che quando quell’oggetto lo sentiamo così prezioso, per via dell’attaccamento, dell’afferrarsi, non si deve pensare: “È così bella, ma finché devo meditare, non devo più guardarla”. Non è così che dobbiamo fare. Per rendere più forte la nostra meditazione dobbiamo essere abbastanza forti da guardare questa distrazione e poter dire al 100% che è una distrazione, che è l’afferrarsi a questo tipo di oggetto. Dovremmo comprendere che la distrazione è una mente erronea.
…Quando ci sentiamo annoiati nella pratica che stiamo svolgendo, e quando questa distrazione diventa una specie di piacere o qualcosa che ci rende felici, allora è davvero difficile dire che si tratta di una distrazione.
Quindi, se potessimo dire: “questa distrazione è qualcosa che viene dalla mia mente, a cui sto dando troppe informazioni, a cui sto applicando troppe etichette e che mi sta piacendo” e comprendere che questo modo di pensare è sbagliato, allora diremmo:”anche se mi piace non lo voglio”….
È come se dovessimo fare un dibattito interiore: “abbiamo bisogno di tutti questi piaceri?”. Questo include ad esempio la felicità di quando si assumono delle droghe. Quali che siano le cose sbagliate, se queste portano un grande piacere, allora potremmo ad esempio rubare, rapinare una banca per avere tanti soldi. Ma le persone che hanno tutti questi soldi sono felici? Se li abbiamo, ad esempio, non dobbiamo lavorare e potremmo pensare che questa sia la felicità.
Ricordo che in una lezione del mio Maestro fu detto che se queste cose procurassero davvero la felicità, se davvero pensiamo che questo sia l’unico modo di essere felici, allora, anche se fosse qualcosa di sbagliato, comunque dovremmo farlo, poiché è l’unico modo per essere felici. Ma se comprendiamo che ciò è sbagliato e che c’è un altro modo, perché fermarsi?
Ricordiamo che questa è una trascrizione fatta da studenti e non è stata revisionata dal Maestro.